Il segreto di Maria

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Il segreto di Maria

Sto pensando tanto a Maria in questi giorni. Continua a tornarmi alla mente, come un ritornello, la sua frase a Cana: “non hanno più vino”.

La vanità dell’aiuto

Riflettevo su alcuni modi che abbiamo di “aiutare” le persone. Abbiamo il dono dell’intelligenza e dell’intuito che ci permettono di vedere le fragilità. La sfrontatezza di dirlo mostrando la soluzione più ovvia. La vanità nel sapere che spesso è proprio giusto e vero ciò che vediamo e anche la modalità di soluzione che proponiamo. E il terribile riscontro che avvalora tutto questo è l’ammirazione e l’attaccamento delle persone fragili o semplicemente “più giovani” che ci ascoltano e che continueranno a cercarci per elemosinare pareri.

Una mancanza vergognosa

Maria non fa così. Chi nella vita ci salva davvero non cerca ammirazione né trattiene ricompense. “Non hanno più vino”. Maria si accorge, sì, della più evidente delle mancanze in quel contesto. Una mancanza quasi vergognosa. Ma non lo dice agli sposi, né alcun invitato la vede correre da Gesù. Maria si accorge ma non ha bisogno di sbandierarlo come un potere. Forse davvero non sa come fare. Ma i suoi piedi corrono. Di nascosto, però, per evitare di mettere in imbarazzo. 

Il prezzo nascosto

Quando noi aiutiamo tendiamo a mettere in una posizione di inferiorità chi riceve, non solo perché lo rendiamo debitore di qualcuno, ma spesso soprattutto perché lo esponiamo visibilmente nella sua inferiorità, nel suo bisogno. Quale destrezza sopraffina sarebbe essere capaci di aiutare senza farsi notare dagli altri? E quale miracolo saperlo fare senza che la stessa persona che riceve aiuto se ne accorga? A Cana nessuno dei commensali sa chi ha corso i primi passi o si è accorto di chi ha versato l’acqua. Nessuno sa chi ha trasformato il vino. Ma la gioia non manca alla festa.

Maria-aiuto

Il profumo segreto

Ecco il segreto di Maria. Aiuta lasciando liberi. Non lascia debiti, né sensi di colpa. Non lega, non schiaccia. Conserva la gioia. È difficile rintracciare la scia di quei passi, occorre avere il naso molto raffinato per riconoscerne il profumo. Se dobbiamo chiederle un dono sia proprio questo: di poter essere Aiuto senza usare il servizio come un potere, nella gioia di poter correre a dirlo a Gesù e nello stupore di vederlo all’opera. Anche con le nostre corse, se lo desidera.

 

 

 

 

Sr Giada Gazziola, FMA
comunità Collegio Immacolata dell’Ispettoria Triveneto

2021-05-22T09:58:19+02:0023 Maggio 2021|Spiritualità|