Si chiude la settimana sociale: al cuore della democrazia dei cattolici in Italia con la messa di chiusura di papa Francesco. Una settimana alla quale noi, chiesa di Trieste, ci siamo preparati per un anno intero, nell’accoglienza, nello studio, nella riflessione e condivisione dei contenuti.
L’incontro con papa Francesco
Quello che è accaduto in questi giorni non ci ha colti di sorpresa e non è stato solo frutto di entusiasmo, ma responsabilmente e con coscienza ci siamo immersi in tematiche delicate e ferite, che coinvolgono tutti come cittadini e come cattolici. L’incontro con papa Francesco ha sigillato un impegno, ha rinnovato il desiderio di lasciarsi coinvolgere nella vita del popolo e di lasciarsi toccare dalle piaghe del corpo di Gesù. Ci ha ricordato che tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità e che i legami si rafforzano solo se uno è coinvolto. Nella Piazza Unità d’Italia così bella assolata e gremita di gente ci siamo sentiti davvero popolo di Dio che deve imparare a camminare meglio insieme senza lasciar indietro nessuno. Per la nostra comunità questa settimana è stata un dono immenso perché ci ha dato la possibilità di aprire le porte a diversi partecipanti che in un modo o nell’altro hanno intrecciato le loro vite e la loro passione con la nostra. Uno scambio di conoscenze e di ricerca del bene che allarga sempre i cuori.
Con i ragazzi del Ciofs d’Italia
Con i formatori di diversi Ciofs di Italia e con i ragazzi abbiamo tenuto aperto un banchetto delle buone pratiche sulle nostre imprese formative. Momento bello e propizio per conoscere quanto di bene anche le altre realtà fanno, per scambiarsi saperi e conoscenze e per lanciare i ragazzi in quanto sanno fare.
Rimango particolarmente colpita dalla conclusione del nostro vescovo Enrico Trevisi che ha portato al papa i saluti e l’affetto di tante persone della nostra diocesi non etichettandole per categorie ma chiamandole per nome con una umanità e un senso di prossimità che soli possono muovere alla vera partecipazione. Una consorella scrive: In questi giorni ho respirato una Chiesa realmente impegnata in molti ambiti della società con uno stile evangelico di attenzione agli ultimi. In particolare questa mattina durante la Celebrazione Eucaristica – con la presenza e le parole del Santo Padre – ho vissuto in modo molto chiaro ed incisivo l’invito a “scandalizzare” la società conformista e laica locale con la testimonianza coerente di vita e di fede che sappia “abbassarsi” per incontrare quanti sono ai margini della stessa per vari motivi, ad accarezzare e rigenerare le “piaghe” dell’anima di chi si trova nel crocevia della vita, fisica o esistenziale.
Anche i nostri giovani universitari hanno partecipato alla settimana sociale come volontari dandosi tanto da fare in ogni eventi e angolo della città; una di loro scrive: Per me la settimana sociale sono stati giorni pieni di grazia, mettermi a servizio del prossimo mi ha fatto vivere sulla pelle il vero e intrinseco significato di questa frase “Si ha più gioia nel dare che nel ricevere. Inoltre, avere l’occasione di conoscere tante persone da tutta l’Italia che condividono la stessa fede in Cristo è stato un grande dono. Sono grata al Signore per questi giorni meravigliosi.