Prima professione: suora

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Prima professione: suora

Mi ricordo come fosse ieri il giorno in cui, a 17 anni, mi sono presentata davanti al sacerdote che guidava il nostro gruppo di giovani, e con un po’ di timore, ma allo stesso tempo tutta convinta, gli ho detto: “Vorrei dare la mia vita al Signore“.
Lui era più che meravigliato: erano pochi mesi che frequentavo quel gruppo, quasi non ci conoscevamo. A dire la verità, nemmeno io avevo ancora la più pallida idea di che cosa significasse dare la vita al Signore. Come sempre ha fatto Lui il primo passo, suscitando in me questo desiderio di donazione e da allora, poco per volta, continua a spiegarmi questo Suo invito.
Sono suor Helga, Figlia di Maria Ausiliatrice da poco, precisamente dal 6 agosto 2019, giorno in cui, con altre 11 novizie, ho detto al Signore il mio primo
sì ufficiale nella mia Prima Professione Religiosa. Sarebbe impossibile raccontare tutto quello che abbiamo vissuto durante quella giornata, raccontare tutte le emozioni, l’attesa, gli sguardi, l’agitazione, la gioia… Per fare sintesi ecco tre parole chiave:  

Mi chiami ora 

Per me questa espressione della formula della nostra Professione Religiosa significa che Lui mi chiama in ogni istante, che ogni istante è pieno della Sua chiamata. All’inizio della Celebrazione c’era il momento in cui le Maestre ci chiamavano per nome e noi rispondevamo “Eccomi”. È stato uno dei momenti più intensi per me, perché sentivo che quel passo in avanti, quell’eccomi, era vero, che il mio desiderio stava diventando realtà.

In risposta al tuo amore 

La motivazione più profonda della mia professione religiosa è l’amore del Signore. La dedizione ai giovani, la vita comunitaria, la preghiera, vivere secondo il Vangelo, è fondato e sostenuto da questo amore, è risposta a questa esperienza d’amore. Mi ha colpito in modo particolare il momento in cui ci sono stati consegnati le Costituzioni e il Crocifisso, perché sono essi ad indicare la via da seguire per una vita vissuta con lo sguardo fisso a Lui.

Con Lui Pane per i fratelli

Abbiamo scelto questa frase come motto, perché sappiamo che nessuna chiamata è fine a sé stessa, ma è sempre per il bene degli altri, è per i fratelli. Questo primo sì ufficiale è frutto di tanti piccoli sì che lo hanno preceduto e per mantenerlo ce ne vorranno ancora tantissimi. La nostra donazione a Lui e la missione che ora ci aspetta è da intraprendere e scegliere ogni giorno di nuovo. Per fortuna, in questo cammino non siamo da sole, perché oltre alla Sua grazia e all’amore materno di Maria, ci stanno accanto le sorelle, questa famiglia che ora ci accoglie. È stato bellissimo, tra gli abbracci, auguri, lacrime di gioia, cantare insieme il canto finale:

Ci vuole libertà
per fare quello che chiede l’amore
ci vuole libertà
finché soffierà il vento
respireremo ancora il Paradiso.

 

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sr Helga Toth Ugyonka, FMA

2019-10-15T22:15:53+02:0015 Ottobre 2019|Testimonianze|