Io sono una donna afghana

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Io sono una donna afghana

In La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli Tiziana Ferrario racconta la storia di Homaira, la principessa afghana in esilio a Roma, e le storie di alcune donne accolte in un luogo fuori dal tempo in cui ognuna può raccontarsi per ritrovare coraggio e condividere il desiderio di rivedere la propria terra come un giardino rigoglioso e pacifico.

La donna in Afghanistan

Un libro per conoscere gli ultimi quarant’anni di storia dell’Afghanistan attraverso la voce di alcune donne che cercano ancora di lottare per la libertà e la pace. Voci orchestrate da una giornalista, volto noto del TG1 come corrispondente dall’estero, Tiziana FerrarioUna narrazione scorrevole e appassionata che tra passato e presente ci fa provare la nostalgia di un tempo in cui in Afghanistan si potevano vedere alberi da frutto, bambini che correvano felici, scuole e mercati dai mille colori, e insieme ci fa sentire tutta la rabbia e la paura di una terra dove è tornato a scorrere il sangue, mostrandoci l’assurda violenza del presente. 

Identità femminile della donna

Comprendere le ragioni di questa oppressione che le donne continuano a subire non è semplice, ma è nostro dovere ascoltare il grido sommesso di queste giovani afghane, lasciarci invadere dal loro coraggio e dalla forza con cui lottano, pur senza violenza, per imparare da loro a portare nel mondo un di più di gentilezza e bellezza. È anche nostro compito educare le giovani a leggere tra le righe della storia, ad ascoltare il grido dei poveri e delle vittime di violenza e ingiustizia, a farsi voce di chi non ha voce, ma soprattutto educhiamo ad amare lo studio e a vivere la propria identità femminile come un dono per il mondo. La forza della narrazione a volte può fare molto più di un corteo o un articolo di giornale o un post sui social. La testimonianza ha sempre la capacità di arrivare dritta al cuore delle persone, soprattutto dei giovani.

Donna, educazione, futuro

Il titolo fa pensare ad una favola, e in qualche modo dentro il romanzo c’è effettivamente un sogno che le donne portano in cuore e per cui sono disposte a rischiare la vita; tuttavia le storie raccontate fanno riferimento a fatti reali che raccontano la storia dell’Afghanistan e la condizione delle donne in questo paese, cercando di far emergere la complessità della situazione dovuta sia alle ingerenze politiche di nazioni straniere sia a un contesto socio-culturale molto radicato, ma poco compreso, soprattutto perché non si è tenuto conto della differenza tra l’ambiente culturale delle città e la vita dei villaggi, nelle zone rurali o isolati tra le montagne.

Il libro fa riferimento anche ai più recenti fatti che hanno riempito i giornali e tutti i notiziari per giorni provocando la nostra indignazione, ma ora i riflettori si sono spenti e tocca a noi continuare a tenere vivo l’interesse a conoscere, informarsi e continuare la battaglia che nel silenzio stanno conducendo giornaliste, medici, giudici, sportive, musiciste, insegnanti, poliziotte… non dobbiamo lasciarle sole, non possiamo permettere che i loro sforzi e rischi siano vani. La Piattaforma Laudato Sì lanciata da Papa Francesco ci impegna in questa opera di educazione e sensibilizzazione al fine di provocare una conversione ecologica e creare un movimento capace di azioni concrete e pubbliche. Anche a partire dalla lettura di un libro si può promuovere i diritti umani, sviluppare una coscienza civica e incoraggiare i giovani e le giovani a riconoscere le loro possibilità e a essere protagonisti nel rendere migliore il mondo.

 

Sr Eliana Biffi, FMA
comunità Santa Croce – Verona dell’Ispettoria Triveneto

2022-07-08T11:36:13+02:0020 Gennaio 2022|Educazione|