Skip to content
Maria, presenza viva
Home/Maria, presenza viva
Maria, presenza viva
Proponiamo alcuni brevi racconti e aneddoti, legati alla presenza della statua di Maria Ausiliatrice, in diverse comunità dell’Ispettoria Salesiana Triveneta. Sono testimonianze semplici ma toccanti che mostrano come Maria continui a essere presenza viva, concreta e fonte di speranza nella vita quotidiana di tante persone. Abbiamo chiesto a nove comunità di condividere la loro esperienza, per accompagnare la novena a Maria Ausiliatrice.
La novena è una preghiera che si recita per nove giorni consecutivi, in preparazione alla sua festa liturgica del 24 maggio. È una tradizione molto cara alla spiritualità salesiana, diffusa da San Giovanni Bosco, che nutriva una profonda devozione verso la Madonna sotto questo titolo.
La statua di Maria Ausiliatrice era stata prestata dalle suore di Battaglia Terme per solennizzare il mese di maggio. Dopodiché non avrebbe dovuto restare, perché in chiesa c’era già la statua dell’Immacolata. Si sa, però, che dove ci sono le salesiane e i salesiani non può non esserci una statua dell’Ausiliatrice e così rimase nella cappellina. Le suore commentano questo fatto nella Cronaca, una specie di diario in cui scrivono la vita della comunità, dicendo che sembra proprio che Maria abbia aperto la strada alle sue figlie. Fin dalle prime ore del mattino attende e accoglie la comunità religiosa per la preghiera di lode e di offerta. Durante la giornata si alternano grandi e piccoli a sostare davanti a Lei! A sera dona alle religiose il suo consolante abbraccio con la raccomandazione che nessuno manchi mai all’appuntamento! È Lei la Madre, Maria Ausiliatrice, che tiene unita la famiglia.
Nella notte tra il giovedì e il venerdì santo, una ventina di ragazzi e giovani si sono turnati fino al mattino del venerdì nella cappellina della comunità. Hanno vissuto turni da un’ora ciascuno, a due o tre, e hanno fatto compagnia al Signore stringendosi con Maria. Come segno del restare con Lui, hanno lasciato il loro nome scritto con l’indelebile su un pezzo di stoffa che si trova ai piedi della statua di Maria. Si è immaginato che fosse la stessa stoffa che ha avvolto il Signore dal pomeriggio del venerdì. Così i ragazzi con la presenza, con la preghiera, con l’affetto, sono rimasti stretti a Maria, meraviglioso e sempre vicino aiuto.
Giorno 3 – Eger
Monsignor Seregély István ha fatto costruire a Eger una residenza per ragazze che ancora oggi ospita 107 universitarie. Era il 24 agosto 1997. Ha chiesto all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di prendersi cura delle giovani che sono in collegio. Mons. István ha voluto far mettere il grande mosaico di Maria Ausiliatrice e ha detto: fino a quando ci sarà questo mosaico le Figlie di Maria Ausiliatrice resteranno e si prenderanno cura delle ragazze. Ed è proprio così: Maria è la Madre che accoglie, che sostiene nei momenti difficili e che accompagna nella vita. Ogni giorno alle 12:00 i lavoratori del Collegio, insieme alla comunità delle suore, pregano Maria e a Lei affidano la vita di ogni giovane che entra nella casa perché la custodisca.
In fedeltà alle parole di don Bosco che diceva quando un giovane entra in una casa salesiana, la Madonna lo prende sotto il suo manto e lo custodisce, la Comunità Educante affida ogni giorno a Maria tutti coloro che entrano nella casa. In modo particolare vengono affidati i bambini, i ragazzi e i giovani che giocano o che passano davanti a Lei durante le ricreazioni. Essi stessi la sentono Madre e Ausiliatrice come una presenza viva che guarda ciascuno con amore e protezione. A volte si vede qualcuno che si ferma davanti a Maria, in silenzio, e le affida una preghiera o ciò che porta in cuore.
La statua è stata donata dalle ex allieve nel 1951 pochi anni dopo l’arrivo delle suore. È sempre stata punto di riferimento per ogni iniziativa, incontro, preghiera in cortile. La Madonna è senza una mano, per qualche incidente di gioco. Da allora si pensa che sia la Comunità Educante a dover essere la sua mano che si stende nel cortile e nella città. Un giorno, i bambini si sono accorti di quanto polveri e smog avessero ingrigito la statua. Allora si sono muniti di detersivo e spazzolini, si sono arrampicati per pulirla e nel frattempo le parlavano: un incontro speciale tra cielo e terra.
La statua è posta sopra una montagnola, da lì guarda e protegge tutta la casa. Solitamente la Comunità Educante va con i bambini a recitare le tre Ave Maria di don Bosco, un gesto semplice, ma che insegna loro ad affidarsi a Lei con semplicità e nella quotidianità. Don Bosco ripeteva spesso confidate in Maria Ausiliatrice e vedrete cosa sono i miracoli. La curiosità è che le colonne del capitello, dove si trova la statua, sono diverse. L’interpretazione che viene date è che, così, tutti possono pregarla come Ausiliatrice nelle loro vite.
Maria è presenza che accoglie e si prende cura di ogni persona che varca la soglia di casa. A Lei la Comunità Educante chiede di donare un cuore accogliente come il suo! Maria è la portinaia numero Uno: mai da sostituire, sempre presente, senza contratto e con prestazione di servizio volontario. Chi passa la saluta dicendole “Ciao Mary”. Non può, però, darle il cinque perché ha la mano rotta, per un infortunio sul lavoro! Maria è disposta a pellegrinaggi volontari e involontari in giro per la casa, in base alle necessità. Non dice mai di no a nessuno!
La statua di Maria Ausiliatrice che si trova nella portineria era la Madonna del noviziato di Battaglia Terme. Questa statua ha visto nascere la vocazione di tante suore dell’Ispettoria, accompagnandole nei loro primi passi con discrezione e tenerezza. Ora, dalla casa ispettoriale, continua ad accogliere chi entra con lo stesso sguardo materno e aperto ad ogni cammino. Si racconta che diverse ex-allieve sono ritornate, negli anni, nel giorno del loro matrimonio per farsi le foto con Maria. Anche questo è un “sì” accolto: il sì di una nuova famiglia, diverso dalla vita consacrata ma ugualmente pieno d’amore. Alla comunità piace pensare che Maria quotidianamente accoglie i piccoli e grandi “sì” di chi varca le porte della casa. E lei, la Madonna, resta lì, silenziosa e presente, ad accogliere un’adesione per la vita che nasce dal cuore.
Giorno 9 – Rosà
Questa statua di Maria Ausiliatrice, tra tutte quelle della casa, è quella dall’aspetto più vissuto. Nel tempo della pandemia del Covid-19, infatti, è stata collocata all’aperto, sotto al portico, di fronte al cancello d’ingresso affinché fosse difesa della comunità in quel periodo così difficile per tutti. Da allora è rimasta lì. Spesso le sorelle ancora autonome nel camminare la raggiungono per pregare con lei, quasi un piccolo pellegrinaggio filiale. Capita che anche alcuni dipendenti o ospiti si fermino davanti a Lei, per pregare ed affidare qualche persona o situazione. Molte volte qualcuno lascia appositamente un fiore ai suoi piedi. Per questo la statua è ancora lì, davanti al cancello, quasi come la “portinaia” e la prima ad accogliere chi entra in casa.
Questo sito utilizza cookie tecnici e form di contatto per assicurare la migliore esperienza di navigazione.
Se sei daccordo clicca "OK"OKCookie policy