Domenica di Pasqua. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala, di buon mattino, si reca al sepolcro e scopre che la tomba è vuota, un incidente inatteso. Sconvolta dalla notizia, corre a informare Pietro e l’altro discepolo, Giovanni. Pietro, senza alcuna esitazione, entra per primo. Giovanni lo segue, vede ciò che c’era nel sepolcro e crede.
“Entrò anche l’altro discepolo… vide e credette” (Gv 20, 8)
La Resurrezione è avvenuta ma gli occhi degli uomini non la colgono subito. Giovanni no, lui vede e crede. In questo suo credere, senza alcuna esitazione e senza alcun dubbio, si racchiude tutta la sua fede. L’amore che vive e che prova, è la forza che gli permette di vedere in maniera profonda: la tomba vuota diventa quindi esperienza viva. La vera meta della nostra fede, che dona speranza, è la conoscenza della tomba vuota che supera la morte, la quale è invece portatrice di separazione e solitudine. Non si può più vivere senza speranza ma la speranza non vive senza un noi.
Wish Tree
Un progetto che unisce le speranze di tanti è Wish Tree, un’opera interattiva che invita le persone a scrivere i propri sogni e i propri desideri su dei foglietti di carta che verranno poi appesi su un albero. Si tratta di un’antica usanza giapponese legata all’idea di condivisione collettiva dei desideri umani: attraverso il gesto simbolico di scrivere e regalare i propri pensieri più personali, si crea una connessione tra sconosciuti. L’idea, nata a fine anni ‘90 dalla famosa artista Yoko Ono, è un modo per esprimere speranze collettive ma anche per creare un momento di riflessione personale e comunitaria. Dall’opera nasce una sorta di preghiera unica pronunciata da molteplici voci infatti a mescolarsi sono pensieri di augurio per la pace e speranza in un futuro migliore per l’umanità.
“Quand’ero bambina, in Giappone, ero solita recarmi in un tempio, scrivere un desiderio su un sottile pezzo di carta e arrotolarlo al ramo di un albero. Nei cortili dei templi, gli alberi erano sempre pieni di desideri annodati ai rami, che da lontano sembravano fiori in procinto di sbocciare”. Wish Tree, Yoko Ono