Come accade ogni volta che un tornado naturale, sociale o politico ci travolge, l’attenzione della stampa e degli addetti ai lavori ci porta con forza a stare di fronte agli eventi, in modo anche fin troppo martellante. L’ennesimo (e non ultimo) atto di violenza sulle donne, avvenuto tra ragazzi così normali da sembrare appena usciti dalla porta dell’oratorio ci lascia sbigottiti e impotenti. Non oso fare considerazioni e riflessioni di chissà che tipo, perché basta aprire una qualsiasi pagina di giornale o web per trovare illuminanti considerazioni e spunti di approfondimento. Allora, come Figlia di Maria Ausiliatrice, di fronte a quanto accade, scelgo di rivolgermi a chi incontro tutti i giorni, usando l’unico strumento che ho a disposizione: il tesoro prezioso del Sistema Preventivo.
Penso a te
E allora mi rivolgo a te cara Maura; dopo anni che frequenti il nostro cortile per portare i tuoi bambini a scuola, mi confidi con una dignità immensa che tuo marito per anni ti ha soggiogata psicologicamente. Tra false promesse di smettere di giocare e lunghe e dolorose assenze ha legato attorno a te un cappio di schiavitù costringendoti a lavorare giorno e notte per pagare le bollette e per saldare i suoi debiti. Tu hai un tesoro immenso tra le mani che è la vita dei tuoi figli; queste creature che hai messo al mondo sono la forza più grande per sperare ancora nel futuro, per credere che potete vivere liberi e la libertà non è inganno. Per loro fai il salto della libertà, c’è già qualcuno che ti tende la mano per non lasciarti sola.
Penso a te Anna; ti vedo tutti i giorni lavorare con i nostri bambini, tu, di poco più grande. Hai una energia, una solarità spettacolari. Ti prendi cura dei piccoli nei minimi dettagli, occhio di giovane mamma che vede già tutto. Eppure un giorno, quasi con noncuranza mi racconti che lui è geloso, ti controlla, ha scatti di ira (non verso di te, ti premuri di dirmi… io direi non ancora…). E tutto questo ti pesa, ti imprigiona. Mi chiedo come possano stare insieme la tua carica di vita esplosiva e la disponibilità a stare entro i limiti che le sue paure ti impongono. Anna, l’amore non chiude ma libera, non sospetta ma crede fino alla fine; l’amore vuole la fioritura dell’altro, cerca il suo bene non il proprio. In amore si affrontano le proprie immaturità e paure perché l’altro non è un oggetto di compensazione ma una persona che mi spinge a crescere e camminare. Non potrai mai curare le ferite di un altro, non potrai mai salvarlo se lui non si mette in discussione. E come voi tante altre…
