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Una suora felice?
Nel duomo di San Donà di Piave di recente si è celebrata una grande festa dal sapore tutto salesiano. Tre Figlie di Maria Ausiliatrice e cinque Salesiani di Don Bosco hanno emesso la loro Professione Perpetua. Abbiamo chiesto a sr Silvia di raccontarci come è arrivata fino a questo punto…
Mi chiamo Silvia, da 6 anni sr Silvia, Figlia di Maria Ausiliatrice ovvero consacrata salesiana di don Bosco!
Ho 34 anni e da pochi giorni, il 31 agosto per l’esattezza, ho professato il mio Sì per sempre al Signore nella famiglia salesiana a servizio dei giovani, specialmente i più poveri. Sono nata in un paesino della provincia trevisana, Campomolino, diocesi di Vittorio Veneto, da mamma Eddi e papà Tiziano.
Ho conosciuto il carisma di don Bosco nell’oratorio di Pordenone grazie ad una mia compagna di classe che frequentava l’ambiente. Io non conoscevo nulla di questo mondo, ma da subito rimasi affascinata dal clima di gioia che si respirava e così ho iniziato il mio percorso di animatrice durante l’estate. Un’esperienza questa che mi dava la possibilità di dare il meglio di me prendendomi cura dei più piccoli. È stato un periodo di forte crescita umana e di incontro con Dio attraverso le figure di consacrati e suore che condividevano con noi la vita lì e che erano per me segno di una vita felice!
Una suora felice?
“È davvero possibile che una suora sia felice?” mi chiedevo poco più che adolescente. Il confronto con figure serene e di pace ha fatto nascere in me il desiderio di voler essere tanto felice quanto lo erano loro. Ma non sapevo come fare! Sicuramente una cosa che avevo escluso era il cammino di consacrazione! Ma come si dice chi disprezza compra.
La ricerca continua
Dopo il conseguimento della laurea in Cooperazione per lo sviluppo e la pace, decisi di dedicare un anno della mia vita a servizio dei più poveri; avevo cercato a lungo di partire con qualche ONG ma nessuna strada si apriva in tal senso per me. Fino a quando un salesiano mi propose di fare un anno di servizio civile in oratorio a Pordenone. Accettai e il contatto con gli ultimi, il vivere la semplice vita fraterna con la persone dell’oratorio mi avevano dato la conferma che quello era il posto per me e che desideravo dare una mano a don Bosco, oggi, lì dove ci sarebbe stato bisogno.
Ho vissuto tante esperienza nell’età dell’adolescenza che erano un tentativo di poter trovare la felicità, ma più riempivo il mio tempo di cose superficiali più in me si radicava un senso di insoddisfazione che mi mangiava e che non riuscivo più a sopportare. Fino a quando con Dio mollai la presa e cominciai a domandargli: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?”. Non è stato facile porsi questa domanda: avevo paura di vivere qualcosa di più grande di me! E invece il Signore che conosce personalmente ciascuno di noi, vuole il nostro Bene, vuole che la nostra vita sia generativa di felicità! Questa è la vocazione!
Sabato 31 agosto è stato per me un giorno di Grazia perché, insieme a sr Gloria Tibaldi, sr Claudia Simonetto e ai Salesiani di Don Bosco, davanti a tutta la comunità ho detto “Sì, Signore, voglio essere felice per sempre con te!” Ed è l’augurio che faccio ad ogni persona!
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