Anche il VIDES VENETO è tornato a scuola!
Mentre a settembre migliaia di studenti un po’ sbuffando e un po’ borbottando hanno ripreso a fare gli zaini e a puntare la sveglia presto al mattino, perché il suono della campanella richiamava al ritmo scolastico, ecco che nello stesso periodo altri studenti di diverse culture, età e lingua hanno raggiunto Padova, Conegliano, Pegolotte e Valdagno con un comune obiettivo: imparare l’italiano!
Tante storie, un’unica famiglia: il VIDES
Questo semplice desiderio ha camminato su gambe diverse: quelle di genitori che altrimenti sarebbero in difficoltà ad affrontare il dialogo educativo con le scuole dei propri figli; quelle di operai dipendenti alle prese con i test della patente (di non immediata comprensione anche per noi autoctoni, specialmente di fronte alle domande-tranello, vero?!); quelle di giovani lavoratori immigrati che hanno scoperto di voler andare all’università; quelle di amici di amici del VIDES, che agganciati da compagni di viaggio si sono decisi e si sono venuti ad iscrivere; oppure quelle di J. arrivata ai corsi spinta dai figlioletti che le han detto – mamma, devi imparare bene anche tu questa lingua! – … e tante altre gambe ancora!
Sono tante storie, diverse le une dalle altre, e tutte hanno trovato e stanno trovando spazio nella grande famiglia che è il Vides. Ecco allora che quell’accoglienza e quell’amicizia sociale di cui lo stesso nostro Papa Francesco parla e scrive si costruiscono con quelle che potremmo chiamare piccole cose, scoprendo poi che per altri queste sono grandi cose, a volte tutto! Basta poco (il poco possibile che ognuno può regalare) perché chi ci è accanto possa il molto a cui noi già attingiamo.
Volontari costantemente in gioco!
È bello poter raccontare con gratitudine di tutto il circolo virtuoso di bene promosso da tanti volontari che si mettono in gioco: nuovi e già navigati, giovani e meno giovani, alle prime armi con l’insegnamento e docenti, studenti e pensionati… gente che non sta a guardare i problemi intorno, ma che si mette in movimento ed è capace di rispondere con generosità e serietà agli appelli che il presente propone.
Anche a Nazareth un paio di millenni fa circa si parlò di un tale che camminava di continuo, senza sosta, dicevano avesse l’occhio attento e il cuore ancora più pronto, timoroso di nulla, veloce nella carità. Dicono si chiamasse Gesù e il suo segno particolare era essere in missione costantemente, senza orologi e senza pregiudizi. Dicono facesse cose normali eppure scandalose, umane eppure un po’ criticate. Dicono, dicono, dicono… e cosa direbbero della tanta gente che con bontà si prodiga nel VIDES? Che tanti Suoi discepoli sono ancora oggi all’opera!