Su venite e discutiamo! È il titolo del convegno che ha riunito consacrati e consacrate di diversi Istituti e Congregazioni al Sermig di Torino dal 18 al 20 novembre 2021. Ma come? In giorni feriali? Con la scuola e doposcuola a pieno ritmo? Con lezioni da preparare? Scadenze da rispettare? Ebbene sì, questo è stato il valore aggiunto dell’esperienza: aver scelto di dire sì a questa esperienza riconoscendole un primato, quello dell’incontro.
Discutiamo in fraternità
Il tema che ci ha accompagnato e ci ha fatto confrontare è stato quello della fraternità, sia all’interno di ogni propria famiglia religiosa sia tra comunità appartenenti a diversi carismi. Ampio è stato lo spazio dedicato alla riflessione e allo scambio, ingredienti preziosi per far prendere forma insieme al sogno della vita consacrata oggi. Tutto ha reso possibile il sentirci fratelli e sorelle: il tempo disteso di preghiera, i pasti allegramente condivisi e la ricchezza degli incontri informali.
La profezia del Vangelo
Abbiamo sperimentato una profonda accoglienza dalla Fraternità del Sermig, che al nostro arrivo ci ha aperto le porte e ringraziato per aver scelto proprio casa loro per questi giorni, definendoci fratelli maggiori in questa Chiesa in divenire fatta di famiglie religiose più radicate nel tempo e altre più giovani.
Questo articolo non ci è stato chiesto ma nasce dal desiderio di condividere con tutte voi la bellezza che abbiamo potuto gustare e sperimentare, nata dall’umiltà con cui tutti ci siamo messi in gioco e in ascolto, grati per la propria identità carismatica ma contemporaneamente aperti alla novità del diverso da noi.
Ora il sogno può continuare a camminare a casa, sia tenendoci in contatto tra noi sia creando nuove opportunità di incontro con chi è vicino a noi ma ancora non conosciuto. Abbiamo capito che il nostro non è stato uno “stare insieme” funzionale, cioè per fare delle cose, ma un trovarci insieme profetico che profuma di Vangelo.
È solo l’inizio ma ci auguriamo che questo profumo possa essere diffuso anche con te… e te… e te…