Nel panorama della comunicazione contemporanea, il Convegno dal titolo Digital Education. Relazionarsi nella realtà aumentata, tenutosi a Caorle il 9 novembre, ha offerto uno spazio di riflessione e confronto sul futuro delle interazioni umane nell’era digitale. Un evento che ha messo al centro la complessità di relazioni autentiche in un mondo sempre più permeato dalla tecnologia, affrontando temi chiave come l’uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale (AI) e l’evoluzione della nostra identità e spiritualità salesiana nell’ambito della trasformazione digitale.
Realtà unica e relazioni autentiche
Andrea Canton, giornalista e Digital Evangelist, ha aperto il convegno con una visione profondamente connessa al mondo digitale, ma sempre ancorata a una dimensione spirituale e relazionale. Canton ha sostenuto che la realtà, pur arricchita dalle tecnologie di realtà aumentata, rimane unica. – Le relazioni umane, per quanto mediate dai dispositivi tecnologici, non perdono la loro autenticità – , ha affermato. Nel suo intervento, ha posto l’accento sulla necessità per la Chiesa e per i religiosi di essere presente nel mondo digitale in modo attivo, capace di parlare alle nuove generazioni senza paura della tecnologia ma abbracciando le possibilità comunicative che essa offre. Ha anche sottolineato che l’autenticità relazionale deve restare il fulcro di qualsiasi interazione, sia fisica che virtuale, invitando a trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione.
AI e il ruolo dell’Educatore
Jaime Guisado, esperto nel campo del Digital Desing e fondatore della Suerte Studio, ha focalizzato il suo intervento sull’importanza della conoscenza e della mediazione dell’Intelligenza Artificiale da parte degli educatori e insegnanti. Guisado ha sottolineato come l’AI sia già una realtà quotidiana, plasmando abitudini e modelli comunicativi, e ha suggerito che il compito di chi educa non può essere quello di ignorare questi strumenti, ma di comprenderli a fondo per poterli trasmettere ai giovani con saggezza e discernimento. – Dobbiamo essere consapevoli delle opportunità e dei rischi -, ha dichiarato, aggiungendo che – una formazione adeguata permetterà di accompagnare le nuove generazioni in un uso consapevole e critico delle tecnologie avanzate –. L’educatore moderno, quindi, non solo come trasmettitore di saperi ma come facilitatore capace di guidare attraverso le complessità digitali.
Una nuova antropologia digitale
L’intervento dello psicologo Mirco Ossani ha affrontato un aspetto ancora più profondo del cambiamento tecnologico: l’impatto dell’AI sulla psiche e sul comportamento umano. Nel suo intervento ha proposto una lettura psicologica del fenomeno, suggerendo che ci troviamo di fronte a una trasformazione antropologica senza precedenti. Secondo Ossani, l’Intelligenza Artificiale non sta solo modificando il nostro modo di comunicare, ma sta ridefinendo le nostre abitudini, emozioni e persino il concetto di identità. – Stiamo assistendo alla nascita di una nuova antropologia, una trasformazione che richiede attenzione e studio –, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato che le interazioni mediate dall’AI possono influenzare la nostra percezione del sé e degli altri, spingendoci a riflettere su chi stiamo diventando in questo nuovo contesto.
Conclusioni
Il convegno ha messo in luce quanto sia cruciale un dialogo aperto e consapevole sulla comunicazione digitale e sulle sue implicazioni sociali e psicologiche. Le sfide poste dalla realtà aumentata e dall’Intelligenza Artificiale non riguardano solo l’aspetto tecnologico, ma toccano profondamente la sfera umana e spirituale. Gli interventi di Andrea Canton, Jaime Guisado e Mirco Ossani hanno offerto prospettive complementari che invitano a una riflessione collettiva e multidisciplinare, per prepararsi al futuro con consapevolezza, responsabilità e una visione autentica delle relazioni umane.