A te le affido

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A te le affido

Il tempo della spensieratezza e dell’entusiasmo giovanile vissuto alla Valponasca, si conclude per Maria Domenica a causa di due avvenimenti improvvisi: la visita dei ladri alla cascina, che costringe la famiglia a decidere di trasferirsi in paese e l’epidemia di tifo, che porterà Maria Domenica ad un passo dalla morte. Se il trasferimento in paese porta con sé il vantaggio di avvicinare Maria Domenica alla vita parrocchiale e associativa, il tifo, invece, investe la sua vita proprio come un uragano, che distrugge l’equilibrio esistenziale e spirituale raggiunto negli anni precedenti. La malattia, contratta in mentre, dietro richiesta del parroco, si prende cura di una famiglia di contagiati, tocca così profondamente il suo corpo e il suo spirito da lasciarla debole e incapace di tornare ai ritmi di lavoro di prima. 

La scoperta di una nuova chiamata

L’imprevisto di Dio la costringe a rimettersi in ricerca della propria identità, in ascolto della sua chiamata. Scopre così, lentamente, faticosamente, la propria personale vocazione alla maternità educativa. Durante la lunga convalescenza, Maria Domenica un tempo di «desolazione spirituale». È afflitta dalla propria debolezza e incapacità a corrispondere ai doni di Dio. La fede, la speranza e la carità si raffreddano e si sente come costretta a ricominciare il suo cammino da capo. In quel tempo di prova, però, Maria Domenica non si ripiega su sé stessa, ma si apre ancora di più a Dio. Consegna ancora una volta la propria vita nelle sue mani e si rende disponibile alla sua volontà. E Dio risponde, suscitando nel suo cuore l’ispirazione di radunare le ragazze del paese, per insegnare loro a cucire e ad amare il Signore. 

Madre-Mazzarello

“A te le affido”

Mentre sta maturando questa decisione, il Signore interviene ancora nella sua vita con la visione di Borgoalto. Passando vicino al luogo dove più tardi sarebbe sorto il primo Collegio delle FMA, le sembra di vedere una grande casa piena di ragazze e di udire una voce che le dice «A te le affido». Più importanti della visione, però, sono gli effetti da essa provocati: gioia, meraviglia e spinta a procedere nel nuovo progetto rivolto all’educazione della gioventù. Il momento della visione, infatti, segna una vera svolta nel suo cammino di discernimento spirituale. Maria Domenica, infatti, nel tempo di desolazione che stava vivendo, riceve attraverso la visione un dono di consolazione spirituale, ovvero un incoraggiamento da parte di Dio. Una conferma della bontà della sua intuizione. Maria Domenica, a questo punto, può iniziare a darsi da fare per realizzare l’opera alla quale si sente chiamata. 

Una maternità che si allarga sempre più

Maria Domenica fida di Dio, anche quando è difficile, anche quando non tutto è chiaro e poco per volta vede nascere sotto i suoi occhi il laboratorio di cucito, poi l’oratorio, una piccola casa famiglia, la prima comunità della Casa dell’Immacolata e, infine, il Collegio di Mornese, proprio nel luogo indicato dalla visione. E la sua maternità progressivamente si allarga, si lascia plasmare, nell’accoglienza di coloro che il Signore le affida, giorno per giorno: bambine, ragazze, giovani, sorelle. Per ognuna c’è posto, nel suo cuore di madre. Oggi come allora, nei momenti di crisi, quando le nostre certezze vengono spazzate via, siamo capaci di metterci in ascolto della voce di Dio, che ci invita ancora una volta a fidarci di Lui, a rischiare, a prendere il largo e gettare le reti?

 

 

 

Sr Linda Pocher, FMA
Docente di Spiritualità mariana
presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”

2021-03-13T11:48:54+01:0013 Marzo 2021|Rubriche|