Una fortunata serie di coincidenze ha consentito a noi docenti del Collegio Immacolata di Conegliano, assieme a molti altri docenti delle scuole salesiane dell’Ispettoria Triveneta, di partire in una luminosa domenica mattina per il pellegrinaggio nei luoghi di Don Bosco. Poche ore dopo infatti, sarebbe arrivata l’ordinanza che ha imposto la chiusura delle scuole del Veneto e la sospensione di viaggi e visite di istruzione. Si è trattato di tempismo che ci ha consentito di vivere un’esperienza intensa e che, per qualche giorno, ci ha tenuti lontani dalla sensazione di incertezza e paura diffusa dai media.
Se ripenso al pellegrinaggio nei luoghi di san Giovanni Bosco da poco concluso mi viene alla mente il famoso oggetto di artigianato detto “scatole cinesi”. Ogni luogo, ogni incontro, ogni singolo momento ha schiuso la mia mente su qualcosa di nuovo, in un incastro infinito di emozioni, riflessioni e scoperte.
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In questi giorni di reclusione forzata a causa della chiusura delle scuole, ho sfogliato molte volte gli appunti presi durante il pellegrinaggio e ho individuato i pensieri che mi hanno particolarmente colpito e che vorrei prendessero casa dentro di me e guidassero le mie azioni quotidiane. Per una necessaria semplificazione, e chiarezza ho selezionato solo alcuni concetti particolarmente significativi che traduco in un elenco di espressioni e commento brevemente.
TRASFORMAZIONE: La figura di don Bosco ha avuto origine da una trasformazione: san Giovanni Bosco è riuscito a trasformare la ferita dell’assenza del padre facendosi padre per tanti ragazzi dimenticati. Trasformare le ferite in feritoie (per usare le parole molto efficaci di don Roberto Carelli) è la responsabilità che spetta a tutti noi. Lo stesso sogno dei nove anni di don Bosco è un sogno di trasformazione: trasformare lupi in agnelli, ma don Enrico ci ricorda anche che in alcuni casi i lupi possiamo esserlo noi stessi ed essere quindi noi a necessitare di una trasformazione.
FORMAZIONE: Don Bosco ha imparato tanti mestieri e non ha mai dimenticato l’importanza dello studio. Non ha buttato niente della sua esperienza di vita consapevole del fatto che forse il Signore lo stava preparando a qualcosa di più grande.
OTTIMISMO SALESIANO: Don Bosco non ha mai smesso di lottare per realizzare il suo sogno, ha sempre agito come se tutto dipendesse da sé pur sapendo che tutto viene da Dio e che la sua esistenza si inseriva in un disegno più ampio che gli si è rivelato solo alla fine della sua vita.
SACRIFICIO: Don Bosco ha accettato il sacrificio che la vita gli ha imposto e non si è mai stancato di ricominciare quando è stato necessario.
SALVEZZA: Don Bosco è stato salvato dai suoi ragazzi. In questi tempi di attenzione eccessiva alla salute talvolta ci dimentichiamo che dovremmo curarci anche della salvezza.
VITA SPIRITUALE: La ricerca spirituale può portarci a volte lontani da noi stessi e dai luoghi in cui siamo nati. Il pellegrinaggio nei luoghi di san Giovanni Bosco, oltre ad avermi riportato nei luoghi che appartengono alla mia storia familiare, mi ha anche dimostrato che è possibile realizzare la via spirituale nella quotidianità del proprio lavoro.