Dopo più di un anno dall’annuncio dell’evento e continui cambi nelle modalità di realizzazione, verso la fine del mese di novembre si sono svolte online le tre giornate di “The Economy of Francesco” (EoF) che hanno coinvolto circa 2000 giovani provenienti da più di 110 paesi di tutto il mondo.
L’incontro virtuale ha mantenuto comunque il suo centro ad Assisi, città che il Papa aveva scelto per lo svolgimento in presenza. Molti dei giovani presenti sono stati coinvolti nel processo preparatorio che ha permesso di realizzare uno degli obiettivi, ossia di poter condividere le proposte e le riflessioni elaborate per poter continuare a camminare condividendo il sogno di cambiare l’economia dell’oggi e gettare nuove basi per quella di domani. Un evento decisamente eccezionale da diversi punti di vista: la tematica affrontata, la modalità di preparazione e di svolgimento dell’incontro, il coinvolgimento mondiale e la tipologia di destinatari.
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I giovani protagonisti
Piuttosto che di destinatari, in realtà sarebbe meglio parlare di protagonisti perché tali sono stati tutti quei giovani partecipanti under 35, impegnati nelle varie zone del mondo dove vivono e lavorano nell’ambito della ricerca economica, dell’imprenditorialità o all’interno di diversi contesti con il ruolo di change makers. La principale caratteristica di questi giovani studiosi, lavoratori, economisti e imprenditori che si sono radunati virtualmente per rilanciare il lavoro e il processo già avviato nei mesi precedenti, è quella di essere promotori di scelte e azioni pensate e realizzate al servizio del bene comune, di un’economia giusta, sostenibile, umana ed inclusiva a tutti i livelli.
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Dodici villaggi
I giovani partecipanti sono stai fin da subito suddivisi in dodici villaggi che rappresentavano le sessioni di lavoro incentrate sui grandi temi dell’economia e nelle quali era possibile attivare riflessioni e confronti significativi, dialoghi e provocazioni costruttive per poter giungere alla stesura di alcune priorità, prospettive e proposte concrete per il presente e il futuro. I presupposti dell’abitare e vivere questi villaggi, erano il sentirsi chiamati, coinvolti e protagonisti della vita quotidiana per la quale sentire l’impegno e la bellezza di avere la responsabilità e il dono di poterla costruire giorno dopo giorno. Alcuni dei temi trattati erano la giustizia, la finanza, il lavoro e la cura, intesi come due elementi da tessere insieme, la povertà, la pace, il ruolo e l’esempio delle donne all’interno del mondo economico.
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Nel cuore del mondo
Dagli incontri e dai tavoli di lavoro che si sono realizzati si possono cogliere alcuni temi trasversali, come la generatività, il bene comune, lo sviluppo umano integrale e l’inclusività. Ascoltando e leggendo alcuni documenti di queste tre giornate, emerge chiaramente come l’evento EoF sia pienamente inserito “nel cuore del mondo”, slogan del tema pastorale che stiamo vivendo come Movimento Giovanile Salesiano Italia. Alcuni elementi in comune inoltre sono l’approfondimento concreto dei luoghi che si vivono e degli elementi che li caratterizzano attraverso una lettura che provi a mettere “nero su bianco” non solo cosa si fa ma anche il perché delle scelte, quale sia lo sguardo e la cultura che le orientano per provare ad “essere lievito lì dove ci si trova”, come lo stesso Papa Francesco ha affermato. La cittadinanza responsabile che questi giovani partecipanti all’evento, e molti altri, provano a vivere quotidianamente, parte anche dall’attenzione ad ogni uomo e all’intero pianeta, dalla scelta di mettere in atto azioni personali e comunitaria capaci di accogliere anche gli scartati con umanità, e con l’obiettivo di uno sviluppo umano integrale per tutti.
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Una sensazione di rilancio
La sensazione che si percepisce al termine di queste giornate, come sottolineano Papa Francesco e gli organizzatori dell’evento, è il fatto che questo incontro non sia stato un punto di arrivo ma un trampolino di lancio. Alcuni tratti di strada sono stati percorsi insieme per arrivare a realizzare delle scelte e delle azioni con decisione e corresponsabilità: ora è il tempo “di continuare ad avviare processi, allargare orizzonti e creare appartenenze”, a vivere giorno dopo giorno le conseguenze che portano il credere e il desiderare che il bene comune sia davvero di tutti e per tutti e che sia la base per poter rendere l’economia e il vivere nel mondo un po’ più umano.
In attesa del successivo incontro (che si spera di poter realizzare in presenza ad Assisi nell’autunno 2021), vale la pena riprendere in mano e interrogarsi periodicamente sulle dichiarazioni finali di impegno comune presentate a nome dei giovani e dei poveri alla fine di EoF: dodici richieste che toccano temi importanti, sono indirizzate ai grandi poteri della terra e che fanno ben comprendere come ci siano, ne eravamo certi, tanti giovani capaci di osare per il bene di tutti e di ciascuno.