Quel giorno Madre Yvonne (Madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice), quando mi convocò a Roma per chiedermi di andare missionaria, mi disse che la nostra famiglia è grande e in fondo partire è solo cambiare stanza, perché tutto il mondo è la nostra casa. Cosí è, ci si incontra in altre stanze e alla fine ringrazio Dio per tutte le esperienze che mi ha fatto vivere e spero che nostra Madre, la Virgen Auxiliadora, abbia portato nel cuore dei giovani che ho incontrato un po’ di salvezza.
Passione educativa e missionaria
Scusate! Non mi sono presentata! Mi chiamo sr Nazzarena Sabatino e sono una Figlie di Maria Ausiliatrice. Dopo il Veneto e i 10 anni di esperienza missionaria con la Scuola di Mondialitá, ho capito e imparato molte cose ma soprattutto ho potuto vedere il bene che si fa in Albania, Romania, Palermo e in molte parti del mondo. Ed ecco la richiesta di Madre Yvonne: partire per una terra al di lá dell’Oceano. I pochi anni passati a Cuba mi hanno resa davvero felice, felice di poter amare e condividere con le persone di questa terra la passione educativa. Alla fine mai avrei pensato poter arrivare quasi alla fine del mondo, alla sospirata Patagonia dei nostri santi madre Angela Vallese e Fagnano, ma il Signore mi chiede di stare qui per portare la sua Parola di vita e speranza.
Che vita!
Sicuramente è un’esperienza di spoliazione e di cammino umile dove, come Maria, mi viene da dire “non capisco niente”, ed è meglio conservare tutto nel cuore. Per noi veneti impastati di lavoro è difficile esprimere un’esperienza senza parlare di opere. In questi anni, ogni fine settimana andavo a Las Herras (3 ore di macchina), e lo scorso anno, dopo aver “missionato” nelle vacanze di Natale con l’ispettrice Maria Elena, che da studente fece due estati a San Doná di Piave, abbiamo incominciato a sostenere due comunità distanti un’ora di macchina dalla nostra casa. Non hanno sacerdoti ed è pieno di chiese protestanti, perciò cerchiamo di tener viva quella piccola fiammella di cattolici che è presente ed è viva.
Prigioniera dell’amore di Dio
Una volta alla settimana visitiamo con suor Teresita la piccola prigione che abbiamo qui a Porto Deseado e posso dire che è stata l’esperienza più forte ed è quella che più mi ha fatto sentire viva. Con un gruppo di carcerati, ogni settimana, condividiamo la parola di Dio, facciamo la comunione, preghiamo l’un per altro. Averli sentiti chiedere il sacramento della riconciliazione, è stata una vera Resurrezione. Le prime volte mi ritrovavo da sola con sei giovani, che hanno ucciso, violentato, rubato e poi mi dicevo – se questo non é un miracolo, stare qui sola con voi e non aver paura. Così continuiamo a fare da ponte tra le famiglie, i loro piccoli e l’amore di Dio e loro pregano per noi.