Non aveva ancora le idee chiare sul suo futuro il giovane Giovanni Cagliero quando nel cortile di Valdocco a Torino esclamò il suo, ormai famoso, “frate o non frate io sto con Don Bosco”. Abbiamo chiesto al Maestro Enrico Guarenti, insegnante alla scuola Primaria Don Bosco di Padova, di raccontarci come ha incontrato il carisma salesiano e come ha poi deciso di restare, anche lui, tra i giovani con Don Bosco.
Sono Enrico Guarenti, insegnante di scuola Primaria presso l’Istituto Don Bosco di Padova. Insegno come tutor di classe da ormai cinque anni e buona parte della mia crescita professionale è avvenuta nell’ambito del volontariato, spesso a contatto con le realtà delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Fin da bambino
Mi ritengo fortunato di essere nato e cresciuto in una piccola parrocchia nel nord del vicentino, a Valdagno, un bel paese di provincia. Fin da bambino ho assiduamente frequentato il doposcuola e l’oratorio parrocchiale, situato ad una manciata di metri da casa mia, da sempre gestito da suore Figlie di Maria Ausiliatrice. In questo ambiente ho socializzato, ho imparato a confrontarmi, a stare con gli altri, a lavorare in team e, soprattutto, a conoscermi; ho così compreso la mia attitudine al mondo dell’educazione e la mia passione per i giovani e l’animazione. Ho letteralmente passato l’adolescenza in oratorio come animatore e, fra innumerevoli Grest, doposcuola, campeggi e campiscuola, ho accumulato esperienze meravigliose che mi hanno fatto sperimentare l’importanza del cortile, del gioco, dei momenti formativi e dello stare sempre allegri nello stile di Don Bosco. Arrivato alla soglia della quinta liceo, grazie ad una suora con la quale si è venuto a creare un fortissimo legame di amicizia e collaborazione, ho deciso di lanciarmi e di provare ad iscrivermi alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria all’Università di Padova.
Nuovi incontri
Gli anni dell’università, vissuti da un lato fra i maschi del Collegio Domenico Savio (gestito dai Salesiani), e dall’altro fra le ragazze del mio corso di laurea, mi hanno aiutato ad allargare lo sguardo su una realtà ben più ampia di quella a cui ero abituato: nuove amicizie, nuovi incontri, nuovi stimoli e un percorso di studi specialistico hanno contribuito ad incrementare la mia consapevolezza non solo nell’ambito educativo e didattico, ma anche umano e spirituale. Dopo la laurea e qualche mese come supplente in svariate scuole statali del vicentino ho deciso di portare il curriculum al Don Bosco di Padova, dove nel settembre del 2014, a 24 anni, sono entrato come tutor di 1^A! Lontano, però, da casa, dalla parrocchia, dalla famiglia e dagli affetti…
Io resto con Don Bosco
La scelta di restare, nonostante la possibilità concreta del passaggio alla scuola statale, è stata ardua e il discernimento lungo, ma l’esperienza che ho vissuto e che sto ancora vivendo ha superato ogni mia possibile remora: qui al Don Bosco mi sento a casa, in famiglia; qui so che posso dare il meglio di me ed essere incoraggiato a farlo; qui sento di crescere perché qualcuno si sta prendendo cura della mia esperienza professionale e della mia formazione; qui, infine, ho riscoperto tratti della mia identità nella spiritualità salesiana vissuta e respirata giorno dopo giorno.