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Guardare oltre
Gesù ci chiama ad essere svegli, a non lasciarci vivere, ad essere coscienti e responsabili di noi stessi e degli altri: siamo chiamati ad una vita coraggiosa e ampia, a guardare oltre! La morte dovrà trovarci in piedi.
Ci saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, ma per vederli è necessario alzare lo sguardo e guardare oltre, accogliendo il Figlio dell’uomo con il cuore pronto, privo dei vizi e degli affanni che non ci permetterebbero di prepararci in modo adeguato a quell’arrivo e a quella liberazione. Il giorno della Sua venuta non deve piombarci addosso, cogliendoci alla sprovvista, ma trovarci svegli nel corpo e nell’anima.
Guardare oltre
L’immagine del ragazzo che cammina lungo una strada, con nuvole che escono dal suo zaino e volano verso il cielo mentre lui le indica, evoca un senso di sogno, speranza e aspirazione.
Questa scena potrebbe far riflettere su come spesso portiamo con noi sogni e speranze che, pur restando nascosti o dentro di noi, sono pronti a prendere forma e a volare verso nuovi orizzonti, proprio come quelle nuvole che emergono dallo zaino del ragazzo. La strada che percorre può rappresentare il viaggio della vita, dove ogni passo è un’opportunità per lasciare che i sogni si realizzino e ci guidino verso qualcosa di più grande.
Per riflettere
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Il gesto di indicare le nuvole potrebbe rappresentare un atto di consapevolezza? Il ragazzo è cosciente di dove sta andando o sta solo seguendo l’istinto?
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L’immagine invita a riflettere sul rapporto tra il passato (il bagaglio, lo zaino) e il futuro (le nuvole che si librano): come possiamo bilanciare il nostro carico di esperienze con la capacità di sognare e crescere?
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Come questa immagine diventa esplicativa del vangelo della prima domenica di Avvento?
sr Elisabetta Sicchiero
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