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Dare senza chiedere
Ci sentiamo benedetti quando sentiamo che Dio ha davvero scelto noi, ci sentiamo maledetti quando crediamo a quella voce che ci dice che non siamo abbastanza e che non saremo mai all’altezza. La fede, però, ci salva da quest’ultima sensazione e, quando ce ne accorgiamo, ci domandiamo come mai il Signore abbia fatto visita proprio a noi, proprio al nostro cuore e alla nostra vita.
Arrivo da te!
Dio, nel Natale, arriva come vita e ci sprona a raggiungere le persone a noi care, per dar loro gioia; ci chiede di non vivere come spettatori, aspettando che qualcosa accada, ma di diventare i protagonisti, mettendoci in cammino. L’incontro di Elisabetta e di Maria, ci invita a riflettere – in questo tempo di attesa – anche sulla nostra fede.
Per la riflessione
L’immagine di Maria che cammina velocemente verso la sua parente, a piedi scalzi, pronta a offrire il suo aiuto è significativa ed evocativa. Proviamo a sostituirci a lei per immaginare verso chi stiamo rivolgendo i nostri passi.
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Questo gesto potrebbe rappresentare una forma di urgenza o una scelta consapevole di abbandonare le comodità per correre verso qualcuno che ha bisogno di aiuto. Come percepisci questa sua decisione?
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Il passo rapido potrebbe indicare un’emergenza, ma anche un atto di generosità, di sacrificio o di amore. In che modo la velocità del suo cammino riflette l’urgenza o l’intensità del suo sentimento?
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Sei disposto, come Maria, a sacrificare tempo e comodità per qualcun altro? Che tipo di riflessioni ci invita a fare questo gesto sul tema del dare senza chiedere nulla in cambio?
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