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CINESCHEDA | I racconti di Parvana
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CINESCHEDA | I racconti di Parvana
CINESCHEDA è una rubrica di cinema on line che si propone di mettere a disposizione una serie di contenuti e schede didattiche di approfondimento per tutti coloro che amano leggere la vita attraverso la pellicola cinematografica.
«Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.»
(Ingmar Bergman)
I racconti di Parvana – Sotto il burqa
Essere donne in Afghanistan
Una bambina siede accanto al padre, cercando di vendere alcuni oggetti personali di valore al mercato di Kabul. Nell’attesa dei clienti, il padre istruisce la figlia attraverso il racconto delle gesta e delle virtù del popolo afghano. Era stato maestro di scuola, quest’uomo, prima della guerra. Così inizia questo bel film di animazione, che con realismo e delicatezza introduce gli spettatori nel dramma delle donne afghane. Nella scena successiva, infatti, l’uomo – unico maschio in quella casa – viene arrestato ingiustamente. Secondo la legge islamica a nessuna delle tre donne di casa è permesso uscire senza essere accompagnate da un uomo, neppure per fare la spesa. Rimaste prive di tutela maschile, le tre donne si vedono condannate a morire di fame. Finchè alla figlia più piccola, Parvana, viene un’idea pericolosa ma geniale, che permetterà loro di affrontare la situazione.
Una scelta di campo
Tratto dal romanzo Sotto il burqa di Deborah Ellis, il film è stato prodotto nel 2017 da Angelina Jolie, che attraverso la storia di Parvana ci permette di alzare il velo sulla situazione delle donne e soprattutto delle bambine in Afghanistan. Nonostante siano passati alcuni anni dall’uscita del film, gli avvenimenti di fine estate lo rendono tremendamente urgente ed attuale. La scelta del linguaggio dell’animazione, inoltre, è geniale: è un invito esplicito a fare di questo racconto uno strumento didattico ed educativo per la sensibilizzazione non solo degli adulti, ma anche dei ragazzi e dei bambini. Il cambiamento sociale più efficace, anche se più lento, è infatti quello che passa per l’educazione. E le donne lo sanno bene.
Continuare a raccontare
Le avventure di Parvana e della sua famiglia si intrecciano nel film ad un racconto che Parvana stessa offre ai suoi familiari, lungo tutto il corso del film. Si tratta di una storia fantastica che la bambina inventa passo passo, la storia di un giovane eroe, che porta il nome del fratello morto prematuramente, con cui Parvana si identifica e che ha lo scopo di consolare e dare coraggio a sé stessa e alle persone che combattono con lei la dura lotta per la sopravvivenza. Gli afghani, ricorda il padre all’inizio del film, sono grandi narratori, grandi inventori di storie. E raccontare, ci insegna Parvana, è sinonimo di far vivere. Continuare a raccontare le storie di tante donne e bambine afghane, può sembrare niente, ma è già qualcosa. Soprattutto è qualcosa alla portata di tutti. Raccontare le loro storie dolorose è farle vivere, mantenerle in vita, nella speranza che l’orrore finisca, il più presto possibile.
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