CINESCHEDA | Everything Everywhere All at Once

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CINESCHEDA | Everything Everywhere All at Once

Un multiverso sui generis

Pellicola low-budget, quasi parodia dei più seriosi supereroi della DC Comics e della Marvel, il film ha vinto 7 premi oscar grazie alla bravura degli attori e ad una regia e sceneggiatura capaci di rompere le convenzioni narrative tradizionali con una trama ricca di colpi di scena, umorismo e profondità emotiva. La protagonista, Evelyn Wang, è una donna cinese-americana di mezza età che si ritrova schiacciata da una vita ordinaria e frustrante. Gestisce una lavanderia a gettoni con il marito Waymond e vive con la figlia Joy e il padre anziano Gong Gong. Improvvisamente Evelyn scopre di essere l’unica persona in grado di salvare l’universo da un’entità distruttiva chiamata Jobu Tupaki, che si rivela essere una versione alternativa della sua stessa figlia, Joy. Jobu Tupaki, avendo esplorato e vissuto tutte le possibili realtà del multiverso, è diventata una creatura onnipotente e nichilista, convinta che nulla abbia senso. 

La fatica di essere madre e di essere figlia

Guidata da un Waymond proveniente da un altro universo, Evelyn impara a saltare tra le diverse versioni di se stessa in altri universi per acquisire le competenze necessarie a fermare Jobu Tupaki e salvare non solo il multiverso, ma anche il fragile legame con sua figlia, che costituisce il cuore pulsante della narrazione. Si tratta di un rapporto complesso e conflittuale, costruito su anni di incomprensioni, aspettative disattese e una comunicazione sempre più difficile. Evelyn, con il suo atteggiamento critico e spesso distante, fatica a capire la figlia e ad accettare la sua identità, specialmente in relazione alla sua sessualità e al desiderio di essere accettata per ciò che è. Dall’altro lato, Joy si sente soffocata dalle aspettative della madre e dalla mancanza di approvazione, che la portano a cercare la propria identità in modi estremi, culminando nella creazione dell’entità Jobu Tupaki. Cresciuta con un forte senso del dovere e delle aspettative sociali, Evelyn fatica a comprendere la libertà di scelta e l’indipendenza che Joy reclama per sé.

Cambiare se stessi per salvare l’universo

Lo scontro tra vecchie e nuove generazioni, tra tradizione e modernità, è rappresentato non solo nel contesto della loro vita familiare, ma anche attraverso l’esplorazione delle infinite possibilità nel multiverso, dove Evelyn scopre versioni di se stessa che avrebbero potuto essere se avesse preso decisioni diverse. Queste scoperte la portano a una comprensione più profonda di ciò che significa essere madre e di quanto sia importante accettare e amare incondizionatamente, anche di fronte alle difficoltà più grandi. Per salvare il multiverso e la sua famiglia, dunque, Evelyn deve cambiare profondamente se stessa. Invece di combattere Jobu Tupaki con la violenza, Evelyn sceglie di rispondere con l’amore e la compassione, offrendo a Joy una via d’uscita dal nichilismo in cui è caduta. Questo cambiamento interiore rappresenta il vero trionfo del personaggio di Evelyn, che riesce a rompere il ciclo di dolore e incomprensione che aveva caratterizzato il suo rapporto con la figlia.

 

Sr Linda Pocher, FMA
Docente di Spiritualità mariana
presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”

CINESCHEDA

2024-10-13T17:57:24+02:0013 Ottobre 2024|Rubriche|