I salesiani e le salesiane del Triveneto hanno messo in cantiere diverse proposte missionarie, in cui hanno sperimentato il valore di un sorriso donato.
Come raccontato nell’articolo precedente, sono 53 i giovani partiti dal Triveneto per vivere un’esperienza in varie parti del mondo. Questi giovani hanno così accolto Gesù sulle rive del loro cuore e, con coraggio e passione, hanno preso il largo per diventare dono per gli altri. Dall’Egitto alla Moldavia, dal Brasile al Madagascar, sono state molte le avventure, le disavventure, le attività di servizio e di animazione e le persone incontrate con il loro splendido sorriso.
Di tutte queste missioni abbiamo raccolto alcune testimonianze. Dopo l’esperienza del gruppo a Juina, in Brasile, oggi scopriamo l’avventura in Madagascar raccontata da sr Katalyn Kovacs salesiana di Don Bosco.
Una marea di ragazzi
L’estate scorsa mi è stato chiesto di accompagnare 7 ragazzi in Madagascar, precisamente a Mahjanga per l’animazione del Grest.
I bambini iscritti erano 1244: una marea di ragazzi, con tanti bravi animatori e cooperatori salesiani. Noi eravamo divisi nei diversi gruppi e non potevamo fare grandi cose, a causa della lingua, solo stare con loro. Durante i laboratori mi stupiva la loro grande voglia di imparare. Io aiutavo nel laboratorio di italiano dove, piccoli e grandi insieme, hanno imparato molto volentieri le espressioni base della lingua italiana. Con loro abbiamo imparato alcuni semplici canti, che hanno poi presentato sul palco dell’Oratorio. Erano tantissimi i ragazzi che ogni pomeriggio venivano a studiare l’italiano.
Le barriere linguistiche e culturali non ci hanno impedito di creare legami imprescindibili dopo poco tempo. Mi sentivo a casa. Quando ripenso al Madagascar, mi rivedo nel cortile dell’oratorio, circondata dal sorriso luminoso dei bambini di Mahajanga. Nel cuore, anche stavolta, resta un’immensa gratitudine per tutto il bene dato e ricevuto. Anche se credo di aver ricevuto molto di più di quanto ho donato.
Foto di Lara Jameson