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Nel segno del sogno
Riaccendere il sogno
Approfondire il testo della Strenna è stato l’obiettivo delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, giunte alla 42a edizione, che si sono svolte a Torino dal 18 al 21 gennaio 2024.
Don Joan Lluis Playà, annunciando le finalità delle giornate, presenta la Strenna come una proposta per riaccendere il sogno che Dio ha per ciascuno di noi. Un sogno, continua, segno della sua chiamata e del suo amore, per tutti i membri della Famiglia Salesiana nel secondo centenario del sogno che Giovanni Bosco aveva fatto ai Becchi e che ci ha lasciato scritto nelle sue Memorie dell’Oratorio. Riflettere sulla Strenna ci ha ricordato che questo sogno è una chiamata, ma è anche una missione alla santità per ciascuno di noi.
Sentirsi a casa
Abbiamo avuto la grazia di essere presenti, a questo evento, in quattro consorelle della nostra Ispettoria Triveneta. A sr Luigina Silvestrin, era stato chiesto di svolgere il delicato e prezioso servizio di traduttrice degli interventi, sia per i partecipanti in presenza sia per i collegamenti on line. A Valdocco abbiamo vissuto dei giorni molto intensi in un clima di famiglia proprio lì dove tutti i membri della Famiglia Salesiana si sentono a casa. Ci siamo lasciate coinvolgere dai tanti incontri vissuti in questi giorni approfondendo la conoscenza di alcuni dei 32 gruppi che compongono la Famiglia Salesiana. Questo senso di famiglia rimarrà nel cuore di ciascuna di noi.
Con la mano nella sua
Abbiamo, inoltre, accolto sempre con gioia le parole del Rettor Maggiore, card. Angel Fernandez Artime, e della Madre Generale, sr Chiara Cazzuola, condividendo questo tempo con i giovani e le giovani in formazione. Nella seconda serata, dopo l’adorazione eucaristica vissuta nella Basilica di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara ha dato la buonanotte a tutti i presenti. Con le sue parole ci ha aiutati a guardare a Maria Ausiliatrice, donna Maestosa.
Nel sogno, paradigmatico e carismatico, Gesù affida noi e la nostra missione a Sua Madre. É con la mano nella sua che potremo portare speranza, amore e pace. É sempre lei, infatti che continua a compiere meraviglie nella nostra vita, nella nostra missione educativa e nella storia dell’intera famiglia e umana.
Sentirsi famiglia
Il Rettor Maggiore, dal canto suo, ha espresso più volte la gratitudine per l’intera Famiglia Salesiana chiedendo preghiera per sé. Nella sua ultima buonanotte ha riportato le parole di un giovane rivolte a lui: è impressionante vedere, come il Signore fa grandi cose da una vita donata. Un “sí” detto al Signore tocca la vita di tanta gente. Ha proseguito, poi, sottolineando il clima bello, sereno e cordiale vissuto nelle giornate. Un clima che, come ha detto, evidenzia
quello che abbiamo imparato dai primi passi della famiglia di Don Bosco: impariamo cosa è sentirsi famiglia (…), famiglia spirituale per il bene della Chiesa, del mondo e dei giovani. […] Sappiamo che Don Bosco accompagna la nostra bella famiglia e sappiamo che la Madonna Ausiliatrice mai lascia nessuno di noi senza la cura del suo amore di mamma.
Ringraziamo per la possibilità di partecipare a queste giornate che hanno ravvivato il fuoco della nostra fede e della nostra chiamata, in questa poliedrica realtà carismatica.
Chiediamo la benedizione di Dio sul Rettor Maggiore, per il suo nuovo servizio nella Chiesa, come cardinale, e su tutta la Famiglia Salesiana. Una benedizione speciale soprattutto sui giovani perché, lasciandosi toccare dal sogno di don Bosco, si aprano al sogno di Dio per la loro vita.
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