CINESCHEDA è una rubrica di cinema on line che si propone di mettere a disposizione contenuti e schede didattiche di approfondimento per tutti coloro che amano leggere la vita attraverso la pellicola cinematografica.
«Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà.»
Michelangelo Antonioni
Freaks Out
Tanto per cominciare
Una banda di eroi strampalati, impegnata, suo malgrado, ad affrontare e vincere un super cattivo, il nazista pazzo Franz, direttore del Circus Berlin a Roma. La trama è classica ed è l’ideale per iniziare un nuovo anno pastorale perché ci spinge a chiederci chi siamo, chi vogliamo diventare e come vogliamo affrontare le difficoltà che la vita inevitabilmente presenta. Anche se la trama è classica, il film non è mai banale, sia per il coraggio con cui sa reinterpretare canoni d’oltreoceano dando loro una forma credibile e fruibile nel contesto cinematografico e culturale nostrano, come ad esempio il tema dei super-poteri e lo stile in qualche modo fumettistico che caratterizza i personaggi, l’ambientazione, la fotografia ed anche il ritmo del racconto; sia per la delicatezza psicologica e la profondità con cui vengono accostati i protagonisti nei loro drammi personali.
Non un film storico
E proprio di drammi si tratta: a livello personale, in quanto siamo di fronte ad un gruppo di outsiders, di rifiutati persino dalle famiglie di origine e costretti a vivere costantemente ai margini; ma anche a livello sociale, in quanto il film è ambientato durante l’occupazione nazista di Roma, con tutto ciò che ne consegue. Nonostante questo, non si può davvero parlare di un film storico: l’orrore dell’occupazione è trasfigurata dalla fantasia dell’autore, in modo da sprigionare tutto il potenziale simbolico di quella tragedia realmente accaduta, che qui non ci viene raccontata didatticamente, perché possiamo conoscerla, ma ci viene offerta come uno specchio in cui guardare noi stessi e il mondo in cui viviamo e riconoscere il pericolo purtroppo sempre attuale, di ricadere nelle stesse dinamiche, nella stessa follia.
