“Il ricordo di questi giorni mi accompagnerà tutta la vita”. “Se non sai la strada, ti ci accompagno io”. “Accompagnare le parole con un sorriso”. “Tu suona il flauto, io ti accompagno con la chitarra”.
Frasi, momenti di vita che descrivono un’azione semplice e concreta: un tempo dove si vive un incontro, una relazione. Siamo in cammino perché accompagnati o perché si vive l’esperienza di accompagnare. Questa è la sfida creativa e gioiosa dei nostri giorni che chiede a ogni educatore di vivere la propria umanità, il proprio “poco”, e di metterlo a disposizione di ciascun ragazzo o persona che desidera lasciarsi incontrare da un orecchio che ascolta e da una parola amica.
Una Chiesa che è madre
Accompagnare per generare alla vita, per compiere scelte valide, stabili e ben fondate, è un servizio di cui si sente diffusamente la necessità. È il desiderio profondo espresso non solo nel Documento finale del Sinodo dei giovani (cfr n. 91) ma è anche quanto vive nel cuore ogni genitore, educatore, insegnante, animatore. Farsi presente, sostenere e accompagnare l’itinerario verso scelte autentiche è per la Chiesa un modo di esercitare la propria funzione materna generando alla libertà dei figli di Dio. È una tensione feconda che esprime un tratto importante del carisma salesiano, che si respira nell’ambiente e nello spirito di famiglia.
Comunità che accompagna
Nel seno di una comunità salesiana si sviluppa una trama di relazioni che consente a tutti di crescere sia umanamente che spiritualmente. Ogni cuore si ritrova a desiderare di aprirsi ad un confronto personale con le figure di riferimento per rileggere la propria vita, porsi delle domande, maturare una coscienza spirituale e assumere un senso di responsabilità e disponibilità nella concretezza degli impegni quotidiani. È gioia profonda sperimentare l’essere accompagnati ed accompagnare perché nel dono reciproco si sperimenta un dialogo che cerca la verità, che guarisce ferite, che apre nuovi orizzonti di speranza, che aiuta a stare nelle difficoltà.
Il vero protagonista
La bellezza di questo camminare assieme è frutto non solo delle capacità e competenze degli interlocutori, ma della presenza dello Spirito Santo, il grande protagonista che purifica, sostiene, disarma e libera ogni anima. Consapevoli di questa azione che salva, la missione di accompagnare diventa un evento di amore gratuito che rende presente Gesù in persona. È Gesù infatti che si avvicina ad ogni uomo, cammina, pone domande, ascolta le risposte, “rimprovera”, spiega le Scritture, si lascia convincere a rimanere e ad entrare in casa, spezza il Pane e si lascia così riconoscere. Proprio nell’eucaristia, allora, ognuno di noi può essere personalmente toccato, istruito e guarito da Gesù che ci trasforma in Chiesa che genera. Accompagnare è questo donare la Vita in pienezza ad ogni creatura che non ha ancora conosciuto il volto di Dio.