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Artemide Zatti nasce a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, il 12 ottobre 1880. Nel 1897 emigra con la famiglia in Argentina come – in quei decenni – milioni di italiani. A Bahia Blanca frequenta la parrocchia salesiana. E s’innamora di don Bosco. Vuole farsi religioso, entra nella casa di formazione di Bernal; ma curando un malato di tubercolosi resta contagiato. Viene quindi mandato a Viedma, avamposto dell’evangelizzazione della Patagonia. Accetta di non diventare sacerdote: emette quindi la sua prima professione l’11 gennaio 1908 e quella perpetua l’8 febbraio 1911, come Salesiano Coadiutore (ossia religioso non sacerdote). A Viedma scopre la sua definitiva vocazione: lì inizierà a dedicarsi tutto ai malati, assumendo la responsabilità dell’ospedale avviato dai salesiani (che lui rifonderà), poi anche della farmacia, e diplomandosi farmacista e infermiere. Come don Bosco, mette tutta la sua fiducia in Dio e in Maria Ausiliatrice, anche per questioni economiche. Muore a causa di un tumore, che lui stesso aveva diagnosticato, il 15 marzo 1951. È stato beatificato dal Papa san Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002: è il primo Salesiano Coadiutore non martire a essere elevato agli onori degli altari. I suoi resti mortali riposano nella cappella dei Salesiani a Viedma.